L'evapotraspirazione, spesso indicata nei manuali con la sigla ET, è la scienza che studia il tempo necessario impiegato da una determinata quantità di acqua per evaporare dal terreno alzandosi nell'aria per effetto del vapore scaturito da piante ed evaporazione diretta del suolo. Questa scienza risulta particolarmente utile in agrometeorologia, in quanto serve a determinare il consumo effettivo di acqua dovuto sia al fenomeno dell'evaporazione che a quello della traspirazione.
Trattandosi di un fenomeno in netta contrapposizione con quello delle precipitazioni atmosferiche, per la sua determinazione viene utilizzata come unità di misura il millimetro, considerato come altezza della quantità di acqua interessata dal fenomeno di traspirazione o evaporazione, al fine di rendere il dato risultante comparabile immediatamente con quello delle precipitazioni. Poiché un millimetro di acqua esteso su una superficie di un ettaro di larghezza occupa in realtà 10 m³ di volume, potremmo affermare che ogni millimetro di evapotraspirazione equivale ad un consumo di massa liquida di 10 m³ per ettaro. I risultati scaturiti dallo studio trovano molti e differenti ambiti di applicazione nel settore delle colture. Innanzitutto servono per determinare i consumi idrici necessari per le singole coltivazioni, al fine di razionalizzare nel miglior modo possibile la gestione idrica.
Il risultato di un attento esame sull'evapotraspirazione serve inoltre per permettere una comparazione del potere evaporante scaturito da una stessa massa liquida in ambienti diversi, oppure nell'ambito dello stesso ambiente prendendo in esame periodi o tipologie di coltura diverse. Valutando attentamente i risultati che emergono da un esame sull'evapotraspirazione è infine possibile determinare la predisposizione ottimale di un determinato territorio ad ospitare una tipologia specifica di coltivazione. Molti sono i fattori che possono incidere sui risultati dello studio condotto sull'evapotraspirazione. In primo luogo la stagione climatica: appare ovvio che in periodi di temperature elevate avremo una maggiore evaporazione. Anche la natura del terreno e la tecnica colturale applicata possono incidere nei suddetti valori, modificandoli talvolta anche in maniera considerevole. Si tratta di una serie di fattori che non possono essere analizzati in maniera autonoma, per cui il risultato dell'esame sull'evapotraspirazione sarà determinato dalle interrelazioni generali di tutti questi elementi.
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I fattori pedologici in grado di influenzare i risultati dell'esame sull'evapotraspirazione possono riassumersi nella granulometria del terreno. Con condizioni climatiche uguali, la quantità di acqua che tenderà ad evaporare sarà maggiore nei terreni di tipo grossolano, mentre nei terreni più fini o a medio impasto impiegherà tempi maggiori per evaporare. Una maggiore presenza di umidità nel terreno influenzerà la resistenza con cui la superficie trattiene l'acqua, rendendo più cospicua l'evapotraspirazione nei terreni umidi rispetto a quelli asciutti. L'umidità atmosferica ha invece un'influenza inversa: al crescere della percentuale di umidità diminuisce il fenomeno di evapotraspirazione. |
La ventilazione invece aumenta il fenomeno, anche se la tipologia di venti può influenzare ulteriormente il fenomeno infatti, si potrà notare che maggiore è la forza del vento maggiore sarà l'evapotraspirazione della massa liquida. Anche la tipologia di coltivazioni influenza i risultati degli studi condotti sulla evapotraspirazione. Piante che si sviluppano con un notevole apparato vegetativo tenderà a favorire una evaporazione maggiore, mentre le tipologie che presentano una quantità minore di stomi, o che sono in grado di chiuderli, avranno una perdita di acqua inferiore. Gli stomi sono infatti una delle vie principali da cui le piante rilasciano acqua nell'atmosfera.
Occorre infine considerare che le colture in periodo di riposo vegetativo tenderanno a rilasciare una minore quantità di massa liquida nell'atmosfera. Una accurata attenzione verso il terreno favorisce l'intrattenimento dell'acqua. Prestare attenzione alle erbe infestanti, asportandole con regolarità, predisporre barre frangivento e una buona pacciamatura del terreno aiuta a contenere la perdita idrica.
Immagini prese da pixabay e artecambiente.it